La prima maestra di pittura è stata la pratica quotidiana del Tai Chi, che mi ha insegnato a entrare in uno stato di calma e a sviluppare la “percezione sottile”, in cui la mente, il corpo e lo spirito si uniscono e si muovono insieme. Sono arrivata alla pittura cinese dopo anni di pratica sotto la guida del Maestro taoista John Shadow. Grazie a lui ho cominciato a capire cos’è l’energia, il Ch’i, la forza vitale che anima l’universo.
Cambiare Prospettiva significa creare un nuovo spazio in cui si agisce senza giudizio, dove si esclude la mente dal processo creativo. Non c’è correzione, né indugio, né ritocco. Intenzione e gesto devono coincidere. La pittura viene intesa come un processo naturale dove il dipinto è vivo. Per i cinesi la vitalità di una opera è la sua capacità di far circolare il Ch’i, in modo tale che la natura esteriore entri in contatto con la dimensione sottile.
Così affascinata da questi segni pieni di energia, da questi paesaggi in cui le nebbie mi portavano oltre la dimensione fisica, ho cominciato prima a guardare, e poi a dipingere i paesaggi italiani con questi occhi. Un osservare che è anche ascoltare e contemplare la natura. Per questo si dice “ascoltare il paesaggio”. Il pittore per essere in contatto usa il cuore, la mente e lo spirito, quello che in cinese viene tradotto con la parola Xin. Il segno, trasferito sulla carta è vero, e si collega a tutto l’universo, con la potenza, la vitalità ed il respiro che gli permettono di comunicare. La Verità è la vera forza dell’Arte.
Serena Bamboonine
“Un’immagine è bella quando riesce a comunicare la dimensione spirituale. Allora sarà un’immagine viva, animata e vibrante”.
Shi Tao
Vorrei portare l’attenzione sul simbolo pittografico che rappresenta l’emblema della mostra. Esso raffigura il simbolo cinese del Taiji (Principio Supremo), ovvero lo Yin e lo Yang arrotolatI in una spirale serpentina. Il divenire, il cambiamento viene rappresentato da una elica che quando sta in posizione contratta è una spirale e quando invece si espande diventa un serpente ad S. Il divenire e il suo segno grafico, la spirale, sono la legge che regola il cosmo e la vita. A livello fisico è presente nel corpo nelle volute del cervello e dell’intestino. A livello sottile è presente nel respiro: ogni inalazione una espansione e ogni espirazione una contrazione. Per questo viene data una grande importanza al respiro nella meditazione e nello yoga. Vediamo la rappresentazione di questo fenomeno sui portali delle chiese medievali: il segno serpentino del divenire che nella trasfigurazione artistica diventa il tralcio dell’albero mistico. Essa è, nella tradizione tantrica, la Kundalini, l’energia raggomitolata tre volte e mezzo alla base della spina dorsale che, una volta risvegliata, perfora tutti i loti o chakra e permette all’essere di cambiare, di crescere e di raggiungere il nirvana. Esistono nel cosmo due forze o correnti antagoniste: quella lunare e quella solare. Ida e Pingala (emisfero destro e sinistro del cervello) sono le correnti intrecciate lungo l’asse della spina dorsale e quando queste sono in equilibrio è possibile raggiungere lo stato di meditazione che permette la crescita interiore e lo sbocciare dell’uomo. Gli stessi simboli sono presenti nel mito pelasgico della creazione. Questo racconta di Eurinome, la dea che sorge nuda dal Caos “vagante in ampi spazi” che per avere un appoggio per i piedi crea il cielo, la terra ed il mare ed inizia a danzare. Dal movimento della danza nasce il vento Borea. Strofina il vento con le mani e questo si trasforma nel serpente Ofione che avvolge la dea e la feconda. Allora Eurinome assume la forma di una colomba che depone l’uovo cosmico. Ofione si arrotola con sette spire attorno all’uovo e questo si schiude creando tutte le cose: il sole, la luna i pianeti…
Dal mito impariamo come l’energia si trasforma e origina i cambiamenti.
Cambiare Prospettiva, come nella carta dei Tarocchi l’appeso, suggerisce che, a volte, per vedere chiaro, bisogna cambiare prospettiva, invertire il punto di osservazione. Qui Serena Bamboonine, Serena dai nove Bambù, osserva e descrive i paesaggi italiani dal punto di vista cinese. La pittura è realizzata direttamente con il pennello su carta da riso ad inchiostro e poi colorata con acquerelli. L’opera viene realizzata senza schizzi preparatori, senza matita, senza gomma e senza ripensamenti. Per fare questo l’artista deve essere in uno stato di pace mentale, raggiunto grazie ai numerosi anni di Tai Chi del quale Serena è una praticante avanzata.
Carlo Perretti